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Ice Cream Cone Technique: cos’è, come e quando eseguirla

Vediamo insieme come utilizzare l'innovativa tecnica che prevede l'impiego di una membrana in collagene, per prevenire il riassorbimento del processo alveolare ed eventuali difetti estetici dopo l'estrazione dentale.

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Cosa vedremo in questo articolo

Cos’è l’Ice Cream Cone Technique

L’estrazione di un elemento dentale è spesso associata al riassorbimento del processo alveolare, ovvero un meccanismo che si attiva dopo l’esecuzione dell’intervento.

Tale alterazione, a cui consegue una perdita ossea sia verticale che orizzontale, provoca difetti estetici molto evidenti nelle zone anteriori, motivo per cui è necessario eseguire l’estrazione nel modo più atraumatico possibile, evitando di danneggiare l’osso che circonda l’alveolo dentale. Ovviamente, in alcuni casi è inevitabile creare deiscenze a livello vestibolare , come, ad esempio, quando ci si trova in presenza di lesioni parodontali importanti.

Per arginare questa problematica, Dennis P. Tarnow ha inventato una tecnica di rigenerazione ossea denominata “Ice Cream Cone Technique”.

Si tratta di una procedura che prevede di piegare la membrana in collagene in modo da creare una forma che ricordi proprio quella di un “cono gelato”, di inserirla nell’alveolo post-estrattivo e di riempirla con innesto di particolato osseo.

Così facendo è possibile riparare la deiscenza, prevenendo la crescita del tessuto molle all’interno dell’alveolo.

 

Come eseguire la tecnica

Ora che abbiamo capito di cosa si tratta, e perché viene chiamata Ice Cream Cone Technique, cerchiamo di capire quali sono i passaggi per eseguirla nel modo corretto.

  • Eseguire la diagnosi con attenzione. È da considerare, difatti, che in caso di dente hopeless la rimozione avverrà in modo traumatico. L’avulsione, perciò, non dovrà incidere il lembo né tantomeno creare danni alle papille interprossimali.
  • Rimuovere dall’alveolo i tessuti infetti mediante cucchiai alveolari o curette chirurgiche. Durante questa fase, invero, per prevenire la perforazione dei tessuti molli, sarà necessario proteggere il versante buccale, laddove si tratti di deiscenza ossea.
  • Sagomare una membrana in collagene a forma di cono gelato (V) e inserire la punta di questo cono all’interno dell’alveolo. L’alveolo, in questo caso, verrà riempito con innesto di osso, esercitando così una pressione che permetterà alla membrana di aderire alle pareti e di rimanere nella posizione corretta.
  • Sistemare e suturare la membrana. Di conseguenza, sarà necessario prima piegare la parte superiore della membrana in modo che copra l’alveolo a livello occlusale, e successivamente suturare e stabilizzare la membrana con dei fili riassorbibili al tessuto palatale. Tutto questo permetterà di applicare una sutura continua a conclusione della procedura.

 

Vantaggi e svantaggi della tecnica di Tarnow

Volendo riassumere i vantaggi che offre l’utilizzo di questa tecnica, dobbiamo sicuramente citare:

  • l’assenza di alterazione della CEJ;
  • la presenza della sola membrana, che di per sé protegge l’alveolo, evitando l’invasione dei tessuti molli;
  • la mininvasività implicata nelle fasi estrattive, che preserva la corticale ossea vestibolare residua.

Nonostante sia in grado di risolvere importanti problematiche di esecuzione del trattamento, però, l’Ice Cream Cone Technique presenta al contempo alcune problematicità:

  • la difficoltà nel posizionamento della membrana, soprattutto quando questa si imbibisce di fluido;
  • l’emergere, in fase di guarigione, di una zona di recessione gengivale a livello vestibolare;
  • l’impossibilità di adoperare la suddetta tecnica in caso di parete buccale completamente erosa.

 

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Fonti:

https://www.redalyc.org/journal/3786/378663372017/html/