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Walking bleaching: un’innovativa tecnica di sbiancamento domiciliare

Walking bleaching: risultati, rischi e benefici. Un'opzione di trattamento innovativa per risolvere discromie dentali intrinsiche.

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Cosa vedremo in questo articolo

Le discromie dentali rappresentano un problema estetico comune che può influenzare significativamente la qualità di vita dei pazienti, compromettendone l'autostima. Ragion per cui, numerosi studi hanno approfondito questo tema, analizzando le cause, i meccanismi patogenetici e le opzioni di trattamento per le discromie dentali.

Una di queste opzioni di trattamento è la cosiddetta “walking bleaching”, una tecnica utilizzata per trattare discromie dentali intrinseche che non rispondono adeguatamente agli sbiancamenti tradizionali.

 

Discromie: le cause

Le discromie dentali possono derivare da una varietà di fattori, tra cui la pigmentazione intrinseca ed estrinseca.

La prima è associata a fattori insiti nel dente, come anomalie dello sviluppo dentale, traumi, esposizione a determinati farmaci durante lo sviluppo dei denti, nonché da alterazioni genetiche e metaboliche.

La seconda, invece, è causata principalmente da scorrette abitudini alimentari (tra cui il consumo eccessivo di caffè, tè, vino rosso), così come da tabacco e altri agenti coloranti.

 

Come intervenire

Il ruolo del dentista, in questi casi, è duplice, perché volto sia alla prevenzione che all’intervento correttivo.

Per quanto riguarda la prevenzione, l’odontoiatra deve promuovere una corretta igiene orale, suggerendo di limitare l'assunzione di sostanze coloranti, e incentivando a effettuare regolari controlli dentistici.

Quando invece la discromia è già presente, è bene per prima cosa individuare la causa delle discromie, per poter poi personalizzare il trattamento in base alle esigenze specifiche del paziente. È sempre consigliabile intraprendere un approccio multidisciplinare che valuti diverse possibilità di trattamento, tra cui ricordiamo: procedure di sbiancamento dentale, restauri estetici come faccette in ceramica o composito, oppure interventi di sbiancamento interno per discromie intrinseche resistenti al trattamento esterno.

 

Opzioni di sbiancamento esistenti

Tra le procedure cosmetiche per migliorare l'aspetto dei denti, lo sbiancamento dentale è diventato sempre più popolare. A oggi, sono riconosciute diverse tipologie di sbiancamento, che variano per modalità di esecuzione e tempi.

  • Sbiancamento dentale professionale in studio.

Questa tipologia di sbiancamento viene eseguita alla poltrona dall’odontoiatra, utilizzando agenti sbiancanti ad alta concentrazione, come il perossido di idrogeno o il perossido di carbammide.

Si tratta di un approccio vantaggioso, sia per la maggiore concentrazione di agenti sbiancanti, sia per il controllo professionale diretto durante tutto il trattamento. Questi due fattori, insieme, garantiscono risultati migliori rispetto ai prodotti da banco.

  • Sbiancamento dentale domiciliare supervisionato.

Questo trattamento richiede l'applicazione di gel sbiancante a base di perossido di carbammide o perossido di idrogeno su un'apposita mascherina dentale personalizzata, che deve essere indossata a casa dal paziente per un periodo di tempo specifico.

I risultati di questa tecnica sono simili a quelli ottenuti in studio, ma richiedono un tempo più lungo per raggiungere il massimo effetto sbiancante, e una forte compliance da parte del paziente.

  • Sbiancamento dentale da banco.

I pazienti possono acquistare prodotti sbiancanti senza prescrizione medica, come gel, strisce o pennelli sbiancanti.

Tuttavia, parliamo di prodotti che hanno una concentrazione più bassa di agenti sbiancanti rispetto alle procedure professionali, e richiedendo dunque un periodo più lungo di trattamento per ottenere risultati visibili.

  • Sbiancamento dentale laser o LED.

L’impiego di nuovi dispositivi laser o LED per attivare gli agenti sbiancanti durante il trattamento è già stato implementato in vari studi odontoiatrici.

Anche se i primi risultati sono promettenti, è necessario effettuare ulteriori ricerche per confermare l'efficacia di questa tecnica e valutarne eventuali rischi o effetti collaterali.

 

Perché scegliere il walking bleaching

 Il walking bleaching, come già anticipato, è un’efficace procedura effettuata alla poltrona in grado di migliorare significativamente l'aspetto estetico dei denti affetti da discromie intrinseche di varia eziologia, tra cui, per esempio, ricordiamo quelle causate da traumi dentali, fluorosi, tetraciclina e altre cause congenite o acquisite.

Ma di cosa si tratta nel dettaglio?

La tecnica del walking bleaching consiste nell'applicare un gel sbiancante a base di perossido di idrogeno o perossido di carbammide all'interno della camera pulpare del dente, sigillando l'accesso con un materiale restaurativo temporaneo. In seguito, il gel sbiancante viene mantenuto in sede per un periodo di tempo determinato (generalmente da alcuni giorni a diverse settimane), a seconda della gravità della discromia e della risposta del dente del paziente al trattamento.

Si tratta di una procedura sicura, con pochi rischi o effetti collaterali riportati, e che permette di ottenere risultati estetici soddisfacenti, riducendo in modo evidente le discromie, senza compromettere la salute del dente o del tessuto circostante.

È comunque importante sottolineare che il walking bleaching richiede una valutazione accurata e un adeguato monitoraggio durante tutto il processo, per garantire risultati ottimali e prevenire eventuali complicanze. Di conseguenza, è essenziale informare adeguatamente il paziente sui potenziali rischi e benefici del trattamento, nonché sulle aspettative realistiche riguardo ai risultati estetici ottenibili con questa tecnica in base all’inestetismo di partenza.

 

Guarda come eseguire la tecnica su TOOTOR 👇

Se vuoi vedere come viene eseguita la tecnica walking bleaching in un caso clinico reale, puoi trovare il video di Alberto Mazzocco su TOOTOR e seguire passo-passo tutte le sue indicazioni!

 

Fonti:

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/36676642/

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34762968/

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32510807/